domenica 30 giugno 2013

Salute in pericolo, il "fumo di terza mano" danneggia il Dna

Fumo di terza mano può provocare la rottura dei filamenti del Dna - Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Mutagenesis, è stato realizzato attraverso due test in vitro, ideati per verificare la genotossicità dei residui di fumo. Secondo i risultati, il fumo di terza mano può provocare la rottura dei filamenti del Dna, oltre a danni ossidativi, cosa che rende più probabile una mutazione genetica. La genotossicità è stata in passato associata a una serie di problemi, fra cui in particolare il cancro. (Leggi tutto)

venerdì 14 giugno 2013

Il cibo dolce è come una droga


Gli autori (Université de Bordeaux CNRS, Institut des Maladies Neurodégénératives, Bordeaux, France) intendevano analizzare i risultati di alcune evidenze della letteratura, che dimostrano che lo zucchero e il gusto dolce, possono indurre compensazione e desiderio paragonabili, in grandezza, a quelli indotti dalla dipendenza da droghe. Nel complesso, questa ricerca ha rivelato che lo zucchero o un cibo compensatorio molto zuccherino, non solo possono sostituirsi alla dipendenza da droghe, come la cocaina, ma mangiare un cibo molto dolce potrebbe essere ancora più gratificante e attraente. 
Questo potrebbe spiegare perché molte persone possono avere difficoltà a controllare il consumo di alimenti molto zuccherini, specie quando sono continuamente sollecitati dalla disponibilità di questi cibi. (fonte)

sabato 1 giugno 2013

cattive abitudini alimentari dei ragazzi - poor eating habits of children

È necessario intervenire prima possibile sulle cattive abitudini alimentari dei ragazzi, specie nei grossi consumatori di “cibo spazzatura” (junk food).

Tramite un sondaggio online, su 30 scuole di una grande città britannica, sono emersi i dati relativi ai consumi alimentari di 10.645 scolari delle secondarie di età compresa tra 12 e 16 anni.
Come primo dato il 2,9% del campione ha riferito di non mangiare mai pasti regolari e il 17,2% ha riferito un consumo quotidiano di junk food. I giovani che hanno riferito di mangiare senza regole e di consumare cibo spazzatura mostravano un rischio significativamente elevato di povertà mentale (OR 5.41, 95% intervallo di confidenza 4,03-7,25 e 2,75, intervallo di confidenza al 95% 1,99-3,78) e di scarsa salute fisica (OR 4,56, 95 % intervallo di confidenza 3,56-5,85 e 2,00, intervallo di confidenza al 95% 1,63-2,47).
Invece, una maggiore autorevolezza dei genitori è stata associata con comportamenti alimentari più sani, e a una migliore salute mentale e fisica, al confronto con genitori disinteressati sull’alimentazione dei figli. Gli autori ritengono, dunque, che gli interventi correttivi sulle cattive abitudini dei ragazzi debbano coinvolgere anche i genitori. (fonte)


We must act before possible on the poor eating habits of children, especially in large consumers of "junk food" (junk food).

Through an online survey of 30 schools in a large town in Britain, there were data on food consumption of 10,645 secondary school pupils aged between 12 and 16 years.
As a first given the 2.9% of the sample reported that they never eat regular meals and 17.2% reported daily consumption of junk food. Young people who reported eating no rules and consume junk food showed a significantly elevated risk of mental poverty (OR 5:41, 95% confidence interval 4.03 to 7.25 and 2.75, 95% confidence interval 1 0.99 to 3, 78) and poor physical health (OR 4.56, 95% confidence interval 3.56 to 5.85 and 2.00, 95% confidence interval 1.63 to 2.47).

Instead, a greater authority of parents was associated with healthier eating behaviors, and better mental and physical health, in comparison with disinterested parents feeding their children. The authors believe, therefore, that the corrective actions on the bad habits of the kids should also involve parents.  (read more)

lunedì 27 maggio 2013

Troppa televisione fa male al cuore


Troppa televisione fa male al cuore 


Troppa televisione fa male al cuore
I ricercatori della Harvard School of Public Health hanno riscontrato una forte associazione tra il prolungato tempo trascorso di fronte alla televisione ed il rischio di sviluppo di patologie croniche - diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari - e mortalità prematura.
Gli effetti deleteri di un tempo eccessivo trascorso di fronte allo schermo sull’incidenza di diabete sono in parte spiegati dalle scorrette abitudini alimentari e dall’elevata sedentarietà promossi da questo comportamento. Entrambi i fattori sono riconosciuti elementi di rischio alla base della patogenesi del diabete e delle patologie cardiovascolari.
Per contrastare la diffusione sempre più preoccupante di questi disturbi cronici non basterebbe solamente promuovere l’attività fisica ma occorrerebbe anche sottrarre tempo a queste abitudini insalubri. La ricerca futura dovrà inoltre considerare gli effetti dell’uso prolungato dei nuovi dispositivi e delle applicazioni mediatiche basate sulla rete - smartphone, laptop e palmari - sull’equilibrio energetico e il rischio di sviluppo di patologie croniche.
L’associazione tra il tempo trascorso di fronte alla televisione ed il rischio di patologie croniche risulta lineare mentre la mortalità aumenta per una durata superiore a 3 ore al giorno. Per ogni due ore aggiuntive di tv, il rischio di patologie croniche e mortalità prematura aumentano infatti del 20, 15, e 13% rispettivamente.